Il ritorno d’a littorina, ambientato a Cosenza il film fantastico di Robert Zimechis

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IL RITORNO D’A LITTORINA
(FANTASY, ITA/USA 2017)

Un film di Robert Zimechis

SINOSSI DEL FILM (contiene SPOILER)
Cosenza 1987, la scena inizia con la littorina A5-CS246 (Tom Cruise) all’interno del capannone due. È notte, alla luce dei raggi della luna che filtrano da una finestrella dell’hangar, A5-CS246 sta evidentemente piangendo (gli spettatori se ne accorgeranno per via di alcuni scoppiettii del motore simili a singhiozzi): per lei domani sarà l’ultima corsa.
Come in tutte le favole che si rispettano, nel capannone (che in futuro ospiterà le Officine Babilonia) entra un traino magico (Morgan Freeman) che consola la povera littorina: «Perché piangi? Stai andando al patibolo?»
«Quasi, domani farò l’ultima corsa. Ma tu chi sei? Che ci fai qua?»
«Chi sono io? Ah, be’, mettiamola così: sono il tuo salvatore (non Perugini). Diciamo, per semplificare le cose, che mi occupo di Marketing e Comunicazione (lo so che ogni fissa ca sa usà nu computer aru munnu d’oj dicia ca si occupa i chissu, ma io ho qualcosa in più degli altri).»
«Ah, sì? E chi tieni, nu compiuter miegliu?»
«No, carina: vedo nel futuro».

Nel film capolavoro di Robert Zimechis il traino che si occupa di Marketing e Comunicazione mosterà alla littorina che non tutto è perduto: «Tu non sei finita!»
«Ah, no? E quannu pu dumani mi smantellano pi fa i statue arruzzate i Piazza Fera la tua opinione addi ma sbattu?»
«Ritornerai».
A questo punto, la pellicola farà un salto temporale nel 2003. «Perché mi hai portato qui? Sei il fantasma del traino futuro?»
«Ti vidi troppi film: ti ho portato qui per mostrarti una cosa. Guarda bene, su cosa è costruito questo viale?»
«Supa a munnizza!»
«Brava. Vedi? È tutta questione di immaginazione: tu dai ai cosentini una lingua d’asfalto e na filarata i alberi costruita sulla munnizza e falli crida i essa a Central park»
«E loro ci ammuccano?»

Dopo un inseguimento ventennale in cui la Littorina si camuffa in mille modi per non farsi acciuffare da Marius Eyeout (Jason Isaac) che vorrebbe riciclarne il materiale per costruire statue di Peyser, piste di pattinaggio e cerchi, un giorno fatidico la littorina A5-CS246 è portata dal traino magico alla confluenza dei fiumi Crati e Busento. In un memorabile scambio di battute il traino prospetta alla littorina il suo destino:
«Ecco perché ti dico che il giorno della tua ressurrezione è giunto»
«Ormai non ti credo più: mi hai solo plagiato. Mi hai ingannato, mi hai fatto credere che non sarei stata smantellata. Ma è stato solo un lungo calvario senza senso. Non vedo spiragli. Nessuna luce alla fine della galleria».
«Littorina di poca fede. A te serve poco per ritornare sulla scena, fatti guidare. A te ci penserò io».
«Ah, sì? Serve poco? E che serve? Sordi immagino…»
«No, serve UN CAMBIO D’IMMAGINE»
«E cioè? Mi presento cumu na Littorina Truccata?»
«No. Dimentica la parola littorina: tu da domani ti chiamerai Metro Leggera!»
«E tornerò a scorrazzare lungo il vecchio tragitto?»
«Sì, solo che il tragitto si fermerà a Rende. Non passerai più da Falconara Albanese».
«Ma…»
«Ma?»
«Ho sentito durante le elezioni che Guccione mi voleva. Ma Occhiuto era contrario… e se il sindaco non vuole non si farà niente»
«Si su già accordati»
«Non è possibile!»
«Ti dico di sì»
«Ma Occhiuto ci aveva costruito la campagna sopra!»
«Come sei ingenuo»
«D’accordo. Ammesso e non concesso: viale parco sarà smantellato?»
«No, ci jettanu ancuna grasta i cchiù e diranno che sembrerà tale e quale a Central park».
«E i cittadini ci crederanno?»
«O ci cridanu o non ci cridanu, così hanno deciso. Dici che ci chiedevano u permesso?»
«Vero. Va bè.»
«Mo si cuntenta?»
«Sì, scusami se non ti ho creduto. Che scema: bastava solo un cambio d’immagine»
«Tranquilla, senza il mio aiuto chi l’avrebbe mai detto che saresti tornata?»
«METRO LEGGERA! Ma ci ammuccheranno?»
«Ci hanno già ammuccato»

Fondatore di Spigaweb e ottimo mangiatore di purpette, ama tutto quello che è meridionale. Il suo motto è «il Web è cumu u puarcu, un si jetta nente».


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