Addio ideatore del “copia&incolla”, resiste l’inventore di “Mangia&Futtatinni”

Condivida

Ci sono uomini che grazie al loro alacre ed oscuro lavoro cambiano, a nostra insaputa, le nostre vite ogni giorno. Spesso lontano dai riflettori, sconosciuti alla maggioranza della popolazione mondiale, con il loro incessante studio per migliorare il mondo fanno fare all’Umanità passi da gigante verso futuri inimmaginabili.

Il compianto inventore del copia e incolla (che ha cambiato le sorti di almeno la metà degli utenti di Facebook) non è nulla, però, di fronte al geniale ideatore del detto “Mangia e Futtatinni”.

Geniale quanto schivo, l’inventore di questa perla preferisce non venga rivelata la sua identità: «A gente è mmidiusa, pu mi piccìa», ha dichiarato ai nostri microfoni.

Il gigante la cui la poderosa scoperta è d’aiuto ed ispirazione per migliaia di commensali calabresi è un cervello non in fuga nato a Cosenza.

Quando gli chiediamo «Maestro, come è giunto a formulare l’elegante monito?» lui risponde serafico: «M’ha sempre piaciuto a manCiare. Ma ogni vota a metà ciambotta c’era sempre ancunu soggetto ca lassava nu saccu i bene i dio colto dai sensi di colpa. Chire facce a latere i na sagna o i nu mastru stinco e patate mi guastavano a devozione. Na sira, a unu i chissi ci haiu dittu “Giuvà, e finiscila… mangia e futtatinni!” e da lì è nato il miracolo. Quell’uomo, vittima di cortocircuiti mentali della società edonistica, da quel momento è tornato a vivere. Prima era spento, svogliato, aggressivo. Oggi è un membro affermato della nostra comunità.»

Da quella sera, il magico assunto è stato sdoganato di tavola in tavola ed è, ad oggi, il consiglio più elargito in ogni colazione politica calabrese.

Il generoso inventore non ha mai brevettato il suo detto. Quando gli chiediamo se rimpiange di non averlo fatto ci risponde con calma: «A mia un m’interessa fa a pila ma u mangicuagnu. Lassa sta si fissarie, i sordi ti fricanu l’anima, ti fanno ammalare, un ticci fa ji a capu. Mangia e futtatinni».

Fondatore di Spigaweb e ottimo mangiatore di purpette, ama tutto quello che è meridionale. Il suo motto è «il Web è cumu u puarcu, un si jetta nente».


Condivida