Silvia Romano riabbraccia i suoi familiari rilasciati in provincia di Cosenza

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[Laino] Fa discutere il rilascio di alcuni familiari di Silvia Romano da parte dell’Anonima Sequestri calabra dopo un cospicuo riscatto pagato dallo Stato Italiano.

Ammonterebbe a 4 milioni di euro (ma l’esborso potrebbe essere maggiore secondo alcuni analisti internazionali) la cifra che è stata versata nelle mani dei terroristi calabresi.

Il primo ad essere stato rilasciato è stato lo Zio, rapito a Natale dalla banda del Mullah OMario. Ha destato preoccupazione la scelta dell’uomo di vestire gli abiti tradizionali di Cosenza dopo aver abbracciato la religione illuminata del Cerchismo.

Lo zio di Silvia, rapito dal Mullah OMario

«Sono stato trattato magnifico» avrebbe dichiarato Ernesto Romano. «Alla fine mi hanno fatto fare anche un giro a bigna sulla ruota panoramica».

Ma la Farnesina ha desecretato anche i files che riguarderebbero il sequestro della mamma di Silvia a gennaio a Mormanno e quelli relativi agli zii rapiti a Laino subito dopo le feste di Natale.

Anna Romano rilasciata a Mormanno

«A Laino si mangia na cosa fina» hanno dichiarato Ugo ed Astolfo Romano ai numerosi reporter arrivati a Fiumicino. «L’anno prossimo ci faremo rapire un’altra volta quando è tempo d’i puarci»

Ma se c’è chi esulta per l’avvenuta liberazione, c’è anche chi si indigna. Soprattutto dopo la liberazione della consuocera di Silvia sottratta dalle mani degli aguzzini di Pietrafitta. La donna avrebbe contratto matrimonio con uno dei rapitori mettendosi, così, in stato di bigamia.

La consuocera con gli abiti tradizionali di Pietrafitta

A febbraio anche la nonna era stata consegnata agli agenti dei servizi segreti italiani dopo un lungo calvario nelle contrade di Donnici.

La nonna, rilasciata a Donnici

«Voglio ritornare da Ricuzzu, il mio aguzzino. Non si può rilasciare una libera cittadina dello stato italiano proprio nel bel mezzo di un patrune e sutta!» avrebbe dichiarato la donna all’Herald Timpon.

Gli zii rilasciati a Laino indossano l’abito tradizionale

Mentre i familiari tornano nelle proprie case, scoppia la bufera nell’emiciclo di Montecitorio. Esponenti dell’opposizione sono pronti a dar battaglia. Si teme infatti che i tanti milioni di euro versati nelle casse di Laino potrebbero essere usati il prossimo anno per sovvenzionare l’acquisto di 12.000 zampogne per un assalto senza precedenti a Cosenza da parte di gruppi senza scrupoli di ciaramellari durante le feste di Natale.

Fondatore di Spigaweb e ottimo mangiatore di purpette, ama tutto quello che è meridionale. Il suo motto è «il Web è cumu u puarcu, un si jetta nente».


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